Opinioni
29.11.2023

Prima delegazione finanziaria della Svizzera alla COP28

La COP (Conference of the Parties) è la conferenza sul clima probabilmente più nota a livello globale e ogni anno passa in rassegna le sfide poste dal cambiamento climatico. Durante il suo svolgimento, da un lato vengono portate avanti tra i singoli Stati le trattative riguardanti le misure necessarie in chiave futura, dall’altro lato si verifica se gli accordi già assunti vengono rispettati. La 28a edizione della conferenza, nota anche come COP28, si svolgerà a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre 2023. Quest’anno per la prima volta la Svizzera si presenterà con due delegazioni: oltre a quella negoziale ufficiale, presente ogni anno e costituita da rappresentanti delle autorità e da persone selezionate della società civile, per la prima volta parteciperà anche la delegazione Building Bridges, composta da esponenti apicali del settore finanziario svizzero e guidata dalla SFI.

In occasione della COP28 l’Associazione svizzera dei banchieri (ASB) ha condotto un’intervista a Caroline Wehrle, Senior policy advisor per la finanza sostenibile presso la SFI e responsabile per il coordinamento della delegazione Building Bridges alla conferenza sul clima.

Per quale motivo la COP28 è importante per la Svizzera e per il settore finanziario?

Caroline Wehrle: La COP non è soltanto una conferenza fondamentale per le trattative sul clima. Parallelamente a questi negoziati si svolgono infatti numerosi eventi e incontri su tematiche concernenti la sustainable finance. L’elevata concentrazione di thought leader e istanze decisionali per le questioni climatiche e ambientali favorisce un confronto serrato e consente lo svolgimento efficace di incontri bilaterali. Di particolare rilevanza per la SFI è il Finance Day del 4 dicembre, in occasione del quale si terranno gli eventi più significativi sulle tematiche di intersezione tra ambiente e finanza. Questa giornata offre infatti l’opportunità di seguire in presa diretta i più recenti trend globali nel campo della finanza sostenibile e di contribuire a plasmarli attivamente.

Quest’anno la Svizzera parteciperà per la prima volta alla COP28 con due delegazioni. Quali sono i motivi alla base di questa scelta?

La delegazione negoziale ufficiale della Svizzera si impegna soprattutto affinché l’Accordo di Parigi, ratificato dal nostro Paese nel 2017, venga effettivamente attuato con efficacia. I negoziati si svolgono giorno e notte a porte chiuse. L’enorme mole di lavoro sulle spalle delle negoziatrici e dei negoziatori fa sì che raramente essi riescano a partecipare ai vari eventi in programma a latere della COP. La delegazione Building Bridges può quindi colmare questa lacuna.

Quali sono le differenze tra le due delegazioni? In quale misura si completano a vicenda?

Vi sono vari motivi che depongono a favore dell’invio alla COP di una delegazione di alte e alti rappresentati del mondo finanziario in aggiunta alla rappresentanza negoziale ufficiale. In primo luogo, una delegazione di questo tipo ci consente di posizionare meglio la Svizzera sul piano internazionale come piazza leader per la finanza sostenibile. Le misure e gli approcci elvetici possono essere presentati attivamente in occasione degli eventi e degli incontri bilaterali. In secondo luogo, le rappresentanti e i rappresentanti della delegazione possono acquisire informazioni di prima mano sulle iniziative più recenti nell’ambito della sostenibilità e sono quindi in grado di giudicare in modo migliore come la piazza finanziaria svizzera si posiziona rispetto ad altri centri finanziari, dove si collocano le opportunità future e in quali ambiti sussistono ancora ritardi da recuperare.

Cosa ha indotto la SFI a promuovere la partecipazione della delegazione Building Bridges per affiancare la rappresentanza negoziale svizzera?

Negli ultimi anni la Svizzera ha svolto un ruolo molto attivo nell’ambito della finanza sostenibile, soprattutto con l’obiettivo di creare maggiore trasparenza e comparabilità sul mercato. Nel concreto, sono stati varati obblighi di pubblicazione basati sulla Task Force on Climate-Related Financial Disclosure (TCFD) e sono stati introdotti gli Swiss Climate Scores, oltre alla conduzione su base volontaria di test di sostenibilità climatica (c.d. test PACTA). A livello internazionale la Svizzera ha partecipato attivamente alla creazione della Net Zero Data Public Utility, una piattaforma internazionale sui dati climatici accessibile pubblicamente. Con l’accettazione della Legge sul clima e sull’innovazione in sede di votazione popolare a giugno 2023, la Svizzera è inoltre il primo Paese a introdurre per tutte le aziende un obiettivo sancito a livello legislativo di neutralità climatica (c.d. «zero netto») entro il 2050. Anche la piazza finanziaria è esplicitamente inclusa in questo novero ed è quindi chiamata ad apportare un contributo efficace a un orientamento climaticamente compatibile dei flussi finanziari. Nel confronto globale la Svizzera non ha niente da invidiare a chicchessia: nel Global Green Finance Index di recente pubblicazione, Ginevra e Zurigo occupano rispettivamente il terzo e il quarto posto tra le piazze finanziarie più green del mondo. In prospettiva futura vorremmo dare maggiore visibilità ai nostri approcci verso l’estero.

Per quale motivo la delegazione si chiama Building Bridges?

Il nostro intento è proprio che alla COP28 questa domanda ci venga posta il più spesso possibile. Ogni anno a Ginevra si tiene la conferenza Building Bridges, che riunisce tutti gli attori principali nell’ambito della finanza sostenibile. L’obiettivo è gettare ponti tra il mondo finanziario e quello dello sviluppo sostenibile. Grazie alla nutrita presenza di organizzazioni internazionali e di ONG, Ginevra è il luogo ideale per lo svolgimento di questo evento. La conferenza si tiene regolarmente dal 2019 e nel corso degli anni ha visto una crescita esponenziale della platea di partecipanti. L’interesse verso la tematica è in costante aumento ed è quindi giunto il momento di rafforzare il profilo internazionale di Building Bridges.

Quali sono gli obiettivi perseguiti dalla delegazione Building Bridges con la sua partecipazione alla COP28?

L’obiettivo della delegazione Building Bridges è promuovere il confronto e l’instaurazione di nuovi contatti, informare i partecipanti sui recenti sviluppi e sulle iniziative innovative, nonché dare visibilità su scala globale agli approcci svizzeri. Building Bridges intende letteralmente gettare ponti a livello internazionale. Come SFI contribuiamo a plasmare il quadro politico generale e ci impegniamo affinché gli stakeholder dei mercati dispongano della trasparenza necessaria per assumere buone decisioni. L’attuazione concreta deve però avvenire attraverso il settore privato. Le associazioni di categoria come l’ASB, la Asset Management Association Switzerland (AMAS) e altre sono chiamate a svolgere un ruolo centrale in questo processo. Il fatto che molti strumenti adottati su base volontaria quali gli Swiss Climate Scores o iniziative come la Net Zero Data Public Utility vengano sostenuti esplicitamente dalle associazioni di categoria ci aiuta a stimolare un maggiore numero di istituti finanziari affinché assumano un atteggiamento di apertura verso obiettivi climatici più ambiziosi.

La delegazione Building Bridges opererà esclusivamente al di fuori dei colloqui negoziali ufficiali. Quanto importanti giudica queste discussioni?

Molte idee e cooperazioni innovative prendono le mosse proprio da incontri informali. In occasione della COP28 i partecipanti hanno un accesso più agevole ai decision maker centrali. Si tratta quindi di organizzare in maniera mirata e strategica incontri con interlocutori importanti e parlare di future iniziative concrete e di progressi misurabili.

Quali sono le aspettative con le quali lei e la delegazione vi recate alla COP28?

Rispetto ad altre conferenze globali, per le quali tutto può essere programmato in anticipo fino nei minimi dettagli e si svolge poi in maniera impeccabile, per la COP occorre una certa dose di flessibilità, apertura mentale e curiosità. È importante ritagliarsi margini di tempo per colloqui e incontri spontanei.

Quale valore personale attribuisce alla partecipazione alla COP28?

Si tratta della mia seconda partecipazione a una COP. Durante la COP27 a Sharm el-Sheikh facevo parte della delegazione negoziale sulle tematiche finanziarie. Questi negoziati hanno un andamento ostico e mai lineare, in quanto nel Sistema ONU tutte le parti contraenti devono essere d’accordo sul testo messo a punto. In quell’occasione gli eventi e gli incontri a latere delle trattative sono stati utili per trovare un po’ di equilibrio. Guardo quindi con grandi aspettative ai numerosi incontri interessanti che si svilupperanno durante il viaggio della delegazione.

Grazie per l’intervista, signora Wehrle.

Caroline Wehrle è Senior policy advisor per la finanza sostenibile presso la Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali (SFI). Apporta inoltre il suo contributo attivo a una serie di forum e iniziative a favore di tematiche riguardanti la finanza, il clima e la sostenibilità (gruppo di lavoro G20 Sustainable Finance, Coalition of Finance Ministers for Climate Action, Climate Data Steering Committee, OCSE, gruppi di lavoro FSB sui piani di transizione, nonché Climate Vulnerabilities and Data, Fondo monetario internazionale (FMI), International Platform on Sustainable Finance (IPSF) e Taskforce on Nature-Related Financial Disclosures (TNFD)). Vanta un cospicuo bagaglio di esperienze nel settore multilaterale, tra l’altro in qualità di policy advisor in questioni riguardanti l’FMI e come senior advisor del direttore esecutivo presso l’FMI. Ha conseguito una laurea specialistica (Msc) in economia politica internazionale presso la London School of Economics e un master in economia quantitativa e finanza all’Università di San Gallo.